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Maria Tagliavia detta Mariella

l'attenzione alle persone, all'ambiente e ai beni comuni

Maria Tagliavia detta Mariella

Sono nata a Erice in Provincia di Trapani il 19 aprile 1963, con i miei genitori e le mie sorelle ci siamo trasferiti a Torino alle fine degli anni 60. A Torino ho studiato e vissuto fino al 1987, anno in cui mi sono trasferita in Grecia con mio marito e la mia primogenita Silvia oggi trentaduenne. Ad Atene nel 1990 è nata la mia Sara che oggi ha 28 anni. Vivere in un paese straniero, seppure da privilegiata in quanto cittadina europea nonché comunitaria, mi ha fatto capire che chi si trova ospite in terra straniera affronta delle difficoltà che possono essere superate solo con la conoscenza e la comprensione della cultura, degli usi e dei costumi sia di chi accoglie sia di chi arriva.

Rientrata in Italia ho dovuto ricostruire la mia vita: avevo lasciato il lavoro presso uno studio legale e non avevo più competenze specifiche, nonostante il diploma di ragioniera programmatrice; ad esempio non avevo idea di come utilizzare un personal computer. Dopo un periodo in cui ho acquisito le competenze perse negli anni in cui avevo fatto la mamma a tempo pieno, ho iniziato a lavorare presso un’azienda di Trofarello nel settore della contabilità clienti e fornitori nazionali ed esteri e successivamente, a seguito di concorso pubblico, ho iniziato a lavorare presso l’A.S.L.TO5 dove lavoro tutt’ora presso il Dipartimento di Patologia delle Dipendenze.

Nel 2014, a 51 anni compiuti, ho ripreso gli studi interrotti quand’ero giovane e nel novembre 2018 ho conseguito la Laurea in Scienze Politiche e Sociali presso l’Università degli Studi di Torino discutendo una tesi sul “Sistema di accoglienza dei Migranti” nell’ambito della disciplina “Analisi delle politiche pubbliche”. Sto proseguendo con gli studi magistrali questa splendida esperienza nel mondo universitario torinese dove ho incontrato docenti di grande levatura e moltissimi giovani talentuosi. Giovani provenienti da tutte le parti del mondo che mi fanno ben sperare nel futuro dell’umanità per le loro capacità critiche, l’impegno costante, l’intelligenza vivace e la capacità di dialogare in modo costruttivo.

Quest’anno ho deciso di rispondere all’invito di alcuni amici a collaborare con la lista civica “Chieri ecosolidale”, che raccoglie nel suo progetto gli intenti che da sempre fanno parte del mio essere cittadina italiana e del mondo: sono consapevole che la Terra che ci ospita non ci appartiene quindi, nessuno di noi sa da quale parte del mondo i nostri avi provenissero, e pertanto è nostro dovere preservare questo pianeta per chi verrà dopo di noi.

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